Casi Strumenti Pratiche Numero 2/2024

Il sesso come va?

Riflessioni di Lisa Lattanzi sul counseling della sessualità

Il sesso come va?

L’ampiezza e la complessità della domanda sessuologica va letta attraverso la competenza del counseling come strumento necessario per accoglierla e valutarla.


«Il sesso come va?»: quante volte questa domanda si esprime nei vostri colloqui di counseling? Quanto spazio credete sia adeguato dedicarle o preferite sorvolare su questo aspetto della vita dei vostri clienti? Se poi la risposta è: «Tutto bene!», vi accontentate sollevati oppure cominciate ad accompagnare il/la cliente alla ricerca del significato di quel “tutto” e soprattutto di quel “bene”? Ecco perché in queste due vacue parole spesso si nascondono infiniti spazi di crescita personale e molteplici scoperte per i nostri clienti.
Il counseling della sessualità si occupa di questo: accogliere, contenere, approfondire e reindirizzare la domanda sessuologica. La sessualità, come la spinta ad apprendere, e il gioco sono funzioni evolutive fondamentali nell’essere umano; si imparano durante tutta la vita e sono profondamente correlate in modi affascinanti e complessi. Sono esperienze ineludibili, importanti da comprendere per il processo di autorealizzazione al quale siamo destinati.

Che cosa è la sessualità?
Il documento “Standard per l’educazione sessuale in Europa”, Ufficio regionale per l’Europa per Oms e BZga, a pagina 13, definisce con molta chiarezza il concetto di sessualità. L’Oms, inoltre, sostiene i diritti sessuali come diritto alla salute sessuale di ogni persona.
Nella pratica però, all’insaputa di queste importanti definizioni e acquisizioni di diritto fondamentali, l’esperienza sessuale vive spesso ingabbiata in idee rigide e preconcette che limitano l’accesso alla sua reale ricchezza e complessità. Nella domanda sessuologica, partendo da una narrazione personale, si cerca di incontrare gran parte di questa globalità.

Cosa sappiamo della sessualità umana?
Molti clienti che ho incontrato, pur portando a colloquio problematiche sessuali, sostenevano convintamente che sul sesso non c’è niente da sapere, che è una cosa “naturale” e che viene da sola. Questo è, nella mia esperienza, un pensiero purtroppo abbastanza comune. In realtà la loro stessa esperienza stava dicendo che le cose non erano proprio così. Questa convinzione però contribuiva ad arricchire il loro vissuto, di emozioni scomode di rabbia e inadeguatezza. In un buon percorso di counseling, c’è molto da imparare su se stessi riflettendo di sesso. La sessualità umana, infatti, si è svincolata dalla sua unica funzione riproduttiva come avviene per altre creature animali e si è evoluta in una esperienza complessa destinata a diversi scopi. Essa, pur mantenendo una sua ciclicità biologica, può essere cercata, scelta, attuata e ricordata in ogni momento. Questa qualità dell’esperienza investe l’essere umano di una particolare consapevolezza e responsabilità.
La moderna sessuologia scientifica attribuisce alla sessualità umana tre funzioni principali: riproduttiva, relazionale e ludica. Il counseling della sessualità si adopera per agevolare lo sviluppo e la consapevolezza su tutti questi aspetti.
Come poi avviene per ogni esperienza umana, il sesso è stato investito di svariati significati e simboli sociali e culturali che ne hanno costruito un “concetto socio-culturale” via via difformemente normato e controllato nelle diverse società ed ere storiche. Per questo l’esperienza sessuale è anche una conoscenza comune e condivisa, un dispositivo sociale –come ci dice Foucault (Foucault, 2017) – investita di aspettative, ruoli e funzioni ai quali l’essere umano viene educato e che contribuiscono al nostro processo di adattamento.

Caratteristiche della domanda sessuologica
La sessualità rappresenta l’aspetto forse più profondo e intimo di ogni persona.
Come professionisti dobbiamo essere consapevoli di muoverci in un territorio sdrucciolevole, scabroso e delicato. Quasi tutti i clienti che incontro tendono a difendere strenuamente questo spazio d’intimità. Molto spesso i colloqui sono caratterizzati da lunghi silenzi nei quali i clienti si confrontano con un profondo imbarazzo, cercando coraggiosamente di dar voce ad aspetti di sé ancora inesplorati e sconosciuti seppur desiderati. Rispettare il loro tempo non facendoli deflettere dal lavoro che stanno facendo è una abilità che va spesso esercitata.
Conosciamo molto poco delle dinamiche relazionali d’intimità, di come funziona il desiderio e abbiamo spesso poca familiarità con il piacere.
Avendo definito la sessualità un processo vitale fondamentale, esso investe tutti i piani di crescita dell’essere umano: quello corporeo, quello emotivo, quello cognitivo, quello etico e quello fantastico. Tutti si intersecano in molteplici modi, con le diverse dimensioni della nostra vita: individuale, di coppia, familiare/di clan e sociale. Questi ambiti, insieme, contribuiscono a produrre significati riguardanti l’esperienza sessuale di ogni persona e incidono sulla vita sessuale. Il compito del counselor è quello di evidenziarli e correlarli tra loro per aiutare i clienti a dare un senso alla loro esperienza e a fare scelte libere e consapevoli in riferimento alla loro vita affettiva e sessuale.
La relazione affettiva, soprattutto, è la dimensione che nutre e sostiene una buona esperienza sessuale. La sessualità è ciò che contraddistingue e qualifica una relazione di coppia, quindi le difficoltà relazionali incidono direttamente sul nostro benessere sessuale e viceversa. Per questo ritengo che nella nostra formazione professionale dovrebbe essere fondamentale approfondire alcune conoscenze di base sulla sessualità. Dovremmo porle maggiore attenzione e non tendere a ignorarla come spesso avviene. Posizioni non chiare sul nostro rapporto con la sessualità influiscono sul lavoro con i clienti e ne possono inficiare l’efficacia.
Inoltre, spesse volte, non si vuole considerare che il sesso è un territorio fragile e instabile. Anche piccole alterazioni, considerate però significative, in ambiti diversi della nostra vita, quasi sempre, si ripercuotono nella vita sessuale ma quasi mai se ne colgono i nessi. Per questa disattenzione al tema, a volte la domanda sessuale può risultare malagevole perché viene banalizzata, e così rischiamo di perdere parti importanti della storia più intima delle persone che incontriamo.

Perché il counseling?
Proprio per l’ampia vocazione ad accogliere ogni sfumatura d’umanità e per la plasticità nel seguire e accompagnare i processi, il counseling della sessualità, offre una reale possibilità di accoglienza e riconoscimento a un bisogno così profondo e troppo spesso trascurato.
Ascoltare un problema relazionale/erotico/emotivo/affettivo significa entrare in un luogo nel quale probabilmente non dovremmo “stare”; rispettare la fiducia che il cliente ci attribuisce comporta da parte nostra un’attenzione particolare alla sospensione di qualunque giudizio perché può essere facile scivolare in atteggiamenti pregiudiziali o in forme diverse di disagio personale.
L’empatia e l’accettazione dei vissuti emotivi, che emergono spesso dalle narrazioni, devono essere posizioni stabili e continue, fondamentali nei primi incontri nei quali si istaura lo stile relazionale e di fiducia della diade (o triade) professionale.
Tutti questi elementi permettono al cliente di so-stare in quel luogo scomodo che è il sesso.
Il counseling, inoltre, ponendo al centro del suo lavoro la persona, colloca il disagio dentro un movimento evolutivo significativamente più ampio dell’accoglienza del “semplice sintomo”. Poiché centrato sul processo degli eventi, riconosce la complessità dell’esperienza sessuale per come raccontata finora e riesce a integrarne gli innumerevoli elementi. Può così agevolare la crescita e il cambiamento della persona, sollecitandola a scelte più consapevoli e coraggiose.
Essendo la sessualità una esperienza relazionale trova, poi, nel counseling il suo naturale spazio di sviluppo e scoperta.
Per la sua capacità di costruire rete, il counselor risulta molto efficace anche nel lavoro di connessione, coordinamento e integrazione di tutte quelle figure professionali a volte necessarie per aiutare il cliente a soddisfare il suo bisogno.

Obiettivi principali del counseling in ambito sessuologico
Accogliere la domanda sessuologica, quindi, significa riuscire a muoversi all’interno di questo universo insieme al cliente. Nell’intento più ampio di accompagnare parte del processo di sviluppo dell’identità sessuale del cliente, riconoscerne le peculiarità e collocare il bisogno in una cornice consapevole di senso personale, alcuni dei possibili obiettivi condivisi possono essere:

  • Promuovere una sana filosofia del piacere.
  • Comprendere la complessità insita nella domanda, per prevenire possibili evitamenti o esasperazioni.
  • Orientare e sviluppare le potenzialità del cliente.
  • Promuovere e favorire la capacità di mentalizzazione, auto riflessione e ascolto di sé.
  • Sviluppare comportamenti proattivi e propositivi.
  • Favorire l’autoconsapevolezza riguardo al proprio concetto di sessualità attraverso il riconoscimento dei propri desideri, bisogni e fantasie uscendo dal giudizio e dalla valutazione di sé.
  • Favorire scelte sulla vita sessuale libere da pregiudizi e costrizioni.
  • Sviluppare un pensiero e un linguaggio sulla sessualità autonomi e consapevoli.
  • Informare.
  • Educare alla relazione affettivo sessuale.
  • Reindirizzare, quando è necessario, la domanda sessuologica ad altri professionisti capaci di accoglierla e integrarla compatibilmente alla loro disciplina, quali medici (urologi, andrologi, endocrinologi, ginecologi, dietisti) psicoterapeuti, sessuologi clinici, fisioterapisti, ostetrici, operatori olistici ecc.

Approcci e metodi
Il lavoro sulla domanda sessuologica è caratterizzato in prevalenza da un compito informativo e un compito educativo.
Il primo è finalizzato a dare al cliente gli strumenti adeguati a operare scelte efficaci e responsabili.
Può suonare strano, ma c’è ancor molta ignoranza in merito alla nostra sessualità. Nonostante all’art.10 della Dichiarazione dei diritti sessuali la World Association for Sexual Health riconosca il diritto di ogni cittadino, a una educazione sessuale approfondita ed esauriente, l’Italia non riesce ancora a produrre un progetto educativo istituzionale adeguato su questi temi. L’educazione sessuale avviene, quindi, soprattutto in maniera informale, da fonti di informazione non istituzionali (il gruppo dei pari, internet, film, pornografia) che possono creare molta confusione e/o disinformazione.
Così il compito del counseling della sessualità è anche quello di dare informazioni di vario tipo in riferimento alle domande che emergono, per orientare i clienti verso un percorso autonomo di ricerca e consapevolezza.
Il secondo si pone invece il compito di accompagnare il cliente alla costruzione del proprio benessere sessuale, sostenendone il processo di integrazione e crescita. L’identità sessuale è infatti parte dell’identità completa di ogni essere umano. La crescita di ogni persona si avvera attraverso l’interazione e integrazione continua di processi di sviluppo del corpo e delle intelligenze emotiva, cognitiva e morale che devono svilupparsi e completarsi il più compiutamente possibile.
Entrambi questi compiti si integrano nel lavoro con il cliente e il loro diverso utilizzo sarà calibrato dalla sensibilità professionale e dallo stile del counselor.

Caratteristiche e atteggiamenti del counselor
«La verità respira nel rischio» ci ricordava Andrea Gagliani, nel suo intervento alla Iac Conference 2024 di Napoli. Nella nostra professione questo significa accettare il pericolo che il nuovo comporta, in tutta la sua complessità.
La domanda sessuologica ci fa lavorare scomodi ed è in questa qualità che si adempie la sua onnicomprensiva importanza. È abbastanza sicuro che anche noi, almeno una volta, abbiamo sperimentato parte della fatica narrataci dai clienti, che abbiamo provato lo stesso imbarazzo, la stessa ansia e inadeguatezza. Forse, e ve lo auguro, anche la stessa passione, gioia e beatitudine. È difficile anche per noi tenere insieme tutte le contraddizioni intrinseche alla sessualità, della quale essa si nutre e caratterizza. Anche a noi, a volte, piacerebbe ridurre e tornare a pensare semplice. Ma è lì, proprio nella seduzione dei pensieri semplici che si annidano atteggiamenti insidiosi come i pregiudizi, aspettative di ruolo, omotransfobia, emozioni fortemente giudicanti che ci allontanano dalla verità. Per il rispetto di noi stessi e della nostra professione, dobbiamo sviluppare una educata attenzione e un gentile monitoraggio sul nostro operato professionale.
Riconoscersi nel nostro essere sessuati è un passaggio ineludibile per poter poi accompagnare onestamente i nostri clienti. Ho accennato prima all’importanza degli atteggiamenti di base del counseling nell’accogliere la domanda sulla sessualità; la congruenza esprime su questo terreno tutta la sua pregnanza.

I pilastri della sessualità
In un piccolo testo chiamato “Gli usi post moderni del sesso”, Bauman ci dice: «Sesso, Erotismo e Amore non possono vivere l’uno senza gli altri, eppure la loro esistenza si consuma in una guerra perenne per l’indipendenza. I confini tra loro sono fieramente contesi, e […] sono il teatro di guerre di difesa e di invasioni».
Il lavoro sulla sessualità si compie nella ricerca dell’agognata armonia tra questi elementi. Sesso è una funzione psicobiologica che adempie alla finalità riproduttiva e ha il compito di perpetrare la vita della specie. Eros, invece, è quello che ha il compito di vivacizzare Sesso, che per sua natura biologica non è ricco di infinite possibilità. È Eros che ha il compito di condire Sesso di desiderio. Eros è una manipolazione culturale che dà parola al sesso, che lo farcisce di piacere.
Nella domanda sessuologica l’attenzione al linguaggio è parte integrante del lavoro.
Riscoprire o portare Eros nella relazione sessuale è un obiettivo centrale, altrimenti l’intimità resterà un luogo di silenzio.
Sarà dunque importante costruire un linguaggio adatto alla narrazione della sessualità; dovrà essere rispettoso della persona e al contempo chiaro e preciso per entrambe, counselor e cliente. Il discorso sulle parole del sesso” assume spesso un carattere di mediazione e riflessione che accompagna un po’ tutto il lavoro.
L’altra caratteristica di Eros è quella di esprimere la dimensione del gioco implicita nelle funzioni sessuali che permette a Sesso di restare sempre desiderabile ed eccitante.
In ultimo chiudo parlando di Amore. Esso è uno stratagemma sentimentale, dice Bauman, che ha l’obiettivo di sviluppare la relazione sessuale, creare un legame duraturo tra gli amanti. L’amore innalza il sesso a una dimensione progettuale, sovradeterminata, capace di sostegno, protezione e cura della coppia e della prole.
L’amore trascende l’aspetto egoico di ogni esistenza per assoggettarlo al servizio del bene in funzione dell’altro al fine di proteggere la vita.


Bibliografia

  • Bauman Z. (2013), Gli usi postmoderni del sesso, Ed. il Mulino, Bologna
  • Foucault M. (2017), La volontà di sapere. Storia della sessualità 1, Ed. Economica Feltrinelli, BG

Sitografia

Lisa Lattanzi

Lisa è nata nelle Marche dove è sempre vissuta, migrando di provincia in provincia.
La vita per le è bella se vicina al mare.
È professional advanced counselor in AssoCounseling dal 2010.
Laureata in Scienze dell’educazione e in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, è formatrice in counseling, specialista in counseling lgbtqi+ e consulente sessuologica iscritta a Fiss dal 2012.
Si occupa primariamente di counseling della sessualità e affettività negli incontri individuali e di coppia e promuove attività educative nelle scuole o attraverso progetti di gruppo.
Lavora a Pesaro, Ancona, Rimini.

linguaggio disobbediente

Come tutte le norme, anche quelle linguistiche sono un artefatto politico, sociale, culturale. Quella del maschile sovraesteso è una regola linguistica che di recente l’Accademia della Crusca ha definito come non discriminante. Di fronte alle norme ci sono sempre due possibilità: obbedire o disobbedire. Questo articolo vuole essere un atto intenzionale di disobbedienza grammaticale che intende ribadire – proprio con le parole – la forza dirompente del linguaggio. Come tutte le dis-obbedienze, è dis-turbante e dis-ordinante, anche percettivamente per chi legge; eppure: considerate che ogni qualvolta la piccola "ə" genera un senso di fastidio, la forma di straniamento è analoga a quella vissuta da chi appartiene a una minoranza a cui una maggioranza – sociale, politica, linguistica e sessuale – impone, nel nome della regola, dell’estetica o della leggibilità, l’adeguamento come normale. E come l’obbedienza a un ordine continui ad essere una virtù.


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Jhumpa Lahiri

Jhumpa Lahiri è una scrittrice di fama mondiale, nota per le sue opere sull'esperienza degli immigrati, in particolare degli indiani orientali. Ha vinto il Premio Pulitzer per la narrativa con la sua prima raccolta di racconti, 'Interpreter of Maladies'. Nel suo libro bilingue 'In Other Words', originariamente scritto in italiano, Lahiri esplora il travagliato processo che ha affrontato per esprimersi in una nuova lingua.


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code-switching

Il code-switching, o commutazione di codice, è il passare fluidamente da una lingua a un’altra all’interno del discorso di uno stesso parlante. Può riflettere la volontà di esprimere un'identità culturale, di adattarsi a un gruppo sociale specifico, o semplicemente di utilizzare la lingua percepita più adatta per esprimere un particolare concetto o emozione.


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Counseling scolastico in Corea del Sud

Fonte: Sang Min Lee – Eunjoo Yang, “Counseling in South Korea”, in Counseling Around the World, a cura di Thomas Hohenshil, Norman Amundson, Spencer Niles, American Counseling Association, Alexandria VA (USA), 2013.


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L’esperienza del counseling in Turchia

Fonte: Fidan Korkut Owen and Oya Yerin Güneri, “Counseling in Turkey”, in Counseling Around the World, a cura di Thomas Hohenshil, Norman Amundson, Spencer Niles, American Counseling Association, Alexandria VA (USA), 2013.


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Pietra di inciampo


Stolpersteinen, in tedesco, pietre d’inciampo; ideate negli Anni 90 dall'artista tedesco Gunter Demnig per innestare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio.

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Comitato scientifico di AssoCounseling


Svolge varie funzioni di supporto e stimolo all’attività di ricerca, studio ed elaborazione dell’identità professionale.

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Il team


Nella quarta edizione appena conclusa Laura Torretta ha ricoperto il ruolo di referente nel direttivo e di project manager, affiancata dalla process owner Aidp Lombardia Daniela Tronconi. È in partenza la quinta edizione, con un passaggio di consegne al nuovo direttivo, in cui la nuova referente dell’iniziativa sarà Rossella Cardinale e la nuova project manager Elisabetta Maiocchi.

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Ringraziamento ai supervisori


Si ringraziano in particolare Pierpaolo Dutto, Manuela Giago, Silvia Ronzani, referenti per le tre scuole.

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Questionario di fine percorso


Per chi volesse avere evidenza del questionario somministrato a fine percorso ecco le domande proposte:

  • Avevi già effettuato un percorso di counseling?
  • Relativamente all’esperienza di counseling quale è il livello di gradimento complessivo?
  • Ti sei sentito/a accolto/a, ascoltato/a e compreso/a dal counselor? Sì? Come? No? Come?
  • Quali tema e bisogno sono stati al centro del tuo percorso?
  • Se dovessi dare un valore al tuo benessere all’inizio: da 1 a 10?
  • Descrivi, con una o più parole, l'emozione che provavi all'inizio del primo incontro.
  • Quali pensieri ricorrenti, schemi limitanti, credenze e convinzioni sono emerse e hai trasformato?
  • Quali nuove consapevolezze hai sviluppato?
  • Quali risorse hai organizzato e mobilitato al servizio della tua crescita?
  • Descrivi, con una o più parole, l'emozione che provi ora, al termine del tuo percorso.
  • Quali azioni nuove scegli ora più coerenti con il tuo obiettivo?
  • Regista e protagonista di una nuova narrazione: descrivi la tua esperienza di cambiamento e maggiore benessere
  • Se dovessi dare un valore al tuo benessere alla fine del percorso: da 1 a 10?
  • Raccomanderesti questa esperienza ad altri? Sì? Per quale motivo? No? Per quale motivo?

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Definizione di sessualità


"La sessualità è un concetto esteso […]. È una parte naturale dello sviluppo umano in ogni fase della vita e include componenti fisiche, psicologiche e sociali […]. La sessualità è un aspetto centrale dell’essere umano lungo tutto l’arco della vita e comprende il sesso, l’identità e i ruoli di genere, l’orientamento sessuale, l’erotismo, il piacere, l’intimità e la riproduzione. La sessualità viene sperimentata ed espressa in pensieri, fantasie, desideri, convinzioni, atteggiamenti, valori, comportamenti, pratiche, ruoli e relazioni. Sebbene la sessualità possa includere tutte queste dimensioni, non tutte sono sempre esperite ed espresse. La sessualità è interessata dall’interazione di fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, etici, giuridici, storici, religiosi e spirituali.”

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Diritto alla sessualità


"Tutti gli esseri umani hanno la facoltà di vivere la propria sessualità in maniera appagante, libera da coercizioni, discriminazioni o violenza. I diritti sessuali si basano sui principi fondamentali dei diritti umani internazionalmente definiti, sono parte integrante delle convenzioni dell’ONU che hanno carattere vincolante.”

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Origine della sessuologia scientifica


Lo studio della sessuologia scientifica è un ambito di ricerca recentissimo che risale alla metà del 1900. Fa capo gli studi rivoluzionari di Masters e Jonson, i primi ad interessarsi scientificamente la sessualità cercando di superare la teoria e la clinica freudiana che intendeva i disturbi sessuali espressione di uno sviluppo psicosessuale problematico.

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dall'articolo 10


Il diritto all’istruzione e il diritto ad una educazione sessuale approfondita ed esauriente: “Ogni individuo ha il diritto all’istruzione ed il diritto ad una educazione sessuale completa. L’educazione sessuale deve essere appropriata all’età, scientificamente accurata, culturalmente adeguata e basata sui diritti umani, sull’uguaglianza di genere e su un approccio positivo alla sessualità.”

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riferimento bibliografico esteso


Tutu, D. (2004), God has a dream. A vision of hope for our time, Doubleday, NY.

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riferimento bibliografico esteso


Mokgoro, Y. (1998), Ubuntu and the law in South Africa. Buffalo Human Rights Law Review, 15, 1–6.

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